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Errori quando si prende un cane

Errori quando si prende un cane

Quando si decide di condividere la propria vita con un cane si immagina un compagno con cui poter condividere le nostre passioni e molte esperienze. Ma le cose spesso non vanno come si sognava.

 

I neo proprietari di un cucciolo sono spesso accomunati da due fattori che nella maggior parte dei casi porteranno ad avere un cane mal gestito e quindi difficile da portarsi in giro da adulto.

 

La prima è quello di lasciarsi condizionare dalla sua tenerezza. 

Pensare: “ma si è un cucciolo, c’è tempo” è uno degli errori più grandi che si possano commettere. 

Per il cane il tempo vola e in un attimo sarà adulto.

 

I primi mesi di vita sono importantissimi e la mamma questo lo sa. Per questo motivo ha dei comportamenti duri e decisi verso i suoi cuccioli. Sa benissimo che in quel modo il piccolo crescerà con tutte le competenze per avere una vita piena e serena. (Sto riassumendo ma si potrebbe parlare per ore)

Permettere ad un cucciolo di fare quello che preferisce senza insegnargli che sbagliando ci sono delle conseguenze e facendo giusto invece dei vantaggi dimostra che non tenete a lui.

 

Fin da piccolo è importante che il cane capisca che quello che gli chiedete è giusto e vantaggioso. Al contrario quando lo punite o sgridare deve aver ben chiaro che non lo state facendo perchè siete pazzi o volete fargli del male. Bensì gli state insegnando qualcosa di importante con equilibrio e decisione.

 

Un altra cosa che mi fa proprio impazzire è quando vi affidate ad un professionista, lo pagate e poi ascolta i consigli dell’amico o del tizio al parco. 

 

Riflettete, sarà più corretto quel consiglio basato sull’esperienza di un cane o due che avrà avuto nella sua vita o quello di un addestratore che vede e lavora con più di 30 cani a settimana?

Pensate che quel tizio che fa magari l’elettricista abbia qualche tipo di competenza o ami i cani e voglia il loro benessere più di un professionista che dedica la sua vita a loro?

 

Farsi seguire da un addestratore nei primi mesi del cucciolo è scelta intelligente e d’amore quindi affidatevi completamente a lui, fate quello che vi dice senza inventarvi nulla o ascoltando altri. 

cane premio

Il Premio è una Truffa

𝐼𝑙 𝑟𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑧𝑜 𝑝𝑜𝑠𝑖𝑡𝑖𝑣𝑜, 𝑚𝑒𝑡𝑜𝑑𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑒𝑚𝑖𝑜 𝑜 𝑚𝑒𝑡𝑜𝑑𝑜 𝑔𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑒, 𝑒̀ 𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑢𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑢𝑡𝑖𝑙𝑖𝑧𝑧𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑖 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖 𝑐𝑖𝑛𝑜𝑓𝑖𝑙𝑖 𝑒 𝑑𝑎𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑖.
𝑼𝒏 𝒑𝒓𝒊𝒎𝒐 𝒆𝒓𝒓𝒐𝒓𝒆 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒕𝒕𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒔𝒕𝒂 𝒏𝒆𝒍 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒎𝒐𝒍𝒕𝒊 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒂𝒏𝒐 𝒄𝒉𝒆 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒆𝒎𝒊𝒐 𝒔𝒊𝒂 𝒓𝒂𝒑𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒔𝒐𝒍𝒐 𝒅𝒂𝒍 𝒄𝒊𝒃𝒐. 𝑆𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑛𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑝𝑜𝑛𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑏𝑒𝑛𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑙𝑜, 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑢𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑟𝑖𝑠𝑜𝑟𝑠𝑎 𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑡𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎, 𝑚𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑎 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑙’𝑢𝑛𝑖𝑐𝑎.

istruttore

L’addestratore Cinofilo è Sottovalutato

𝑁𝑒𝑙𝑙’𝑖𝑚𝑚𝑎𝑔𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑙𝑎 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙’𝑎𝑑𝑑𝑒𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑜𝑟𝑒 𝑒̀ 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑚𝑎 𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑙𝑖𝑏𝑒𝑟𝑜, 𝑝𝑒𝑟 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 o divertimento, 𝑠𝑖 𝑜𝑐𝑐𝑢𝑝𝑎 𝑑𝑖 𝑙𝑜𝑟𝑜.
𝑆𝑒 𝑝𝑢𝑟 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑜̀ 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑒 𝑣𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑎𝑡𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑒 𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑖𝑚𝑝𝑟𝑜𝑣𝑣𝑖𝑠𝑎𝑛𝑜 𝑡𝑎𝑙𝑖, 𝑙𝑎 𝑟𝑒𝑎𝑙𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑖 𝑒̀ 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎.
 
𝑈𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑐𝑖𝑛𝑜𝑓𝑖𝑙𝑜 𝑒̀ 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑓𝑖𝑔𝑢𝑟𝑎 𝑐ℎ𝑒 ℎ𝑎 𝑑𝑒𝑑𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑎𝑛𝑛𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑖 𝑒 𝑙𝑒 𝑡𝑒𝑐𝑛𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑜𝑟𝑜. 𝐻𝑎 𝑠𝑡𝑢𝑑𝑖𝑎𝑡𝑜, ℎ𝑎 𝑣𝑖𝑎𝑔𝑔𝑖𝑎𝑡𝑜, 𝑠𝑖 𝑒̀ 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑎 𝑎𝑑 𝑖𝑚𝑝𝑎𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑒 𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑟𝑠𝑖.

𝑄𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑠𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑎𝑛𝑒 𝑠𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑣𝑎 𝑎 𝑓𝑎𝑟 𝑑𝑎 𝑠𝑒, 𝑝𝑜𝑖 𝑠𝑒 𝑙𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑒 𝑣𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑚𝑎𝑙𝑒, 𝑒 𝑠𝑝𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑠𝑢𝑐𝑐𝑒𝑑𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑢𝑛 𝑝𝑜’ 𝑑𝑖 𝑠𝑢𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑠𝑖 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑑𝑒 𝑑𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑡𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎. 𝐴 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑝𝑢𝑛𝑡𝑜, 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑖𝑙 𝑐𝑜𝑠𝑡𝑜, 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑖 𝑟𝑖𝑚𝑎𝑛𝑔𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑢𝑝𝑖𝑡𝑖 𝑒 𝑎𝑙𝑐𝑢𝑛𝑖 𝑟𝑖𝑛𝑢𝑛𝑐𝑖𝑎𝑛𝑜.

Purtroppo il nostro lavoro il più delle volta non consiste solo nel divertirci con i cani. Quasi sempre il cane è la parte più semplice. Dobbiamo invece dedicare molto tempo ed energie nel capire la psiche del proprietario. Ascoltare ogni sua parola, osservare i suoi movimenti per trovare dove mente e dove dice il vero. Comprendere le sue debolezze e sensibilità così da riuscire a trasmettere le informazioni in modo che le recepisca e metta in pratica

𝑉𝑜𝑟𝑟𝑒𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑒 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑛𝑜𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑜. 𝐺𝑒𝑛𝑒𝑟𝑎𝑙𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑜𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜:
– 𝑟𝑖𝑚𝑒𝑑𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑔𝑙𝑖 𝑒𝑟𝑟𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑖 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑒𝑡𝑎𝑟𝑖
– 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑟𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑐𝑖 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑜𝑛𝑑𝑜𝑛𝑜
– 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑠𝑖𝑛𝑡𝑜𝑛𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑓𝑎𝑟 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑒 𝑖𝑛𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑡𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒
– 𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑒𝑚𝑝𝑎𝑡𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛 𝑖𝑙 𝑐𝑎𝑛𝑒
– 𝑠𝑎𝑝𝑒𝑟 𝑙𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑢𝑜 𝑠𝑒𝑔𝑛𝑎𝑙𝑒
– 𝑐𝑟𝑒𝑎𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑝𝑒𝑟𝑐𝑜𝑟𝑠𝑜 𝑓𝑢𝑛𝑧𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒
– 𝑎 𝑣𝑜𝑙𝑡𝑒 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑓𝑎𝑟𝑐𝑖 𝑚𝑎𝑙𝑒
𝑀𝑎 𝑠𝑜𝑝𝑟𝑎𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑔𝑖𝑜𝑐𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑎𝑏𝑏𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑛 𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑒𝑠𝑠𝑒𝑟𝑒 𝑣𝑖𝑣𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑎𝑟𝑒𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑙𝑢𝑖 𝑑𝑒𝑐𝑖𝑑𝑒𝑟𝑎̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑓𝑢𝑡𝑢𝑟𝑜.
𝑆𝑢𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑝𝑜𝑛𝑠𝑎𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑒𝑛𝑠𝑎𝑡𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖𝑎 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑚𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑣𝑖𝑐𝑖𝑛𝑎 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜?
𝐶𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑙’𝑖𝑑𝑒𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑟𝑒 𝑎𝑟𝑟𝑖𝑣𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑎 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑙’𝑖𝑚𝑝𝑜𝑟𝑡𝑎𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎𝑚𝑜.
𝑁𝑜𝑖 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑣𝑖𝑡𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑎𝑠𝑠𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑖𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜.
COMPORTAMENTAMENTALISTI ED ERRORI

COMPORTAMENTALISTI ED ERRORI

COMPORTAMENTALISTI ED ERRORI

Fatto del giorno

Oggi è arrivato un cliente per che mi aveva chiamato per una valutazione.

Il caso:​

Pastore Tedesco maschio di un anno dichiatato da sopprimere da due veterinari comportamentalisti. I suddetti esperti durante la valutazione non hanno avuto alcuna interazione con l’animale, ne gli si sono avvicinati. Una di queste ha anche ritratto immediatamente la mano appena l’animale si è mosso. Come soluzione una di queste ha offerto delle video lezioni. Entrambe hanno dichiarato di non voler lavorare con il cane senza la somministrazione degli psicofarmaci. Infine, saputo che la coppia aveva un bambino hanno consigliato come alternativa la soppressione… Ognuno si è fatto pagare 190 euro per la consulenza. 

Ecco qua di nuovo quelli che si innalzano a grandi esperti, che dovrebbero dedicare la loro vita al benessere animale che con un master di 6 mesi danno giudizi e consigli senza alcuna interazione diretta e con evidente paura del cane.

Queste sono le persone a cui si affidano tantissimi proprietari e si fidano di loro solo per un pezzo di carta privo di significato.

Esame del cane:

Abbaia alle persone che gli si avvicinano. Non cerca di morderle ma fugge senza mostrare aggressività. Anche sotto pressione non aggredisce. Se gli si offre del cibo si avvicina, si siede e lo prende attendendone un altro.

Test:

Sotto pressione non manifesta aggressività.
È stato usato il collare a strozzo per evitare la fuga in caso di spavento. Dopo 10 min di interazione diretta camminava con me e interagiva in maniera sufficientemente propositiva.
È stato spiegato al proprietario semplicemente come gestire il cane comunicandogli fiducia e sicurezza e senza lasciargli alternative poco produttive.
A seguito di questo non ha mostrato agitazione o paura allo sparo restando seduto in attesa. In precedenza era fuggito. Davanti a rumori e stimoli si è dimostrato subito diffidente ma poi incuriosito.
Dopo mezzora di lezione il cane camminando vicino al proprietario, se lo chiamavo correva da me.
In alcune occasioni ha attuato anche comportamenti di invito al gioco.

Conclusioni:

Bene questo era il cane di 1 anno, ripeto di 1 anno le cui uniche soluzioni erano gli psicofarmaci e la soppressione.
Ovviamente ho consigliato al proprietario di educare correttamente il figlio spiegandogli le situazioni da evitare anche se pare che il cane con il bambino abbia un buon rapporto.
Detto questo, cari ciarlatani, prendete il vostro master e ficcatevelo nel culo e magari tornate a fare i veterinari invece di truffare la gente.

Nessun libro vi insegnerà mai nulla, così come nessun professore… sono i cani stessi i maestri a cui affidarsi. Prendeteli in mano e osservateli cari dottorini… magari passate qualche giornata con i vecchi addestratori scorbutici e sporchi di terra e sudore… forse qualcosa imparerete

COME DIVENTARE ADDESTRATORE

COME DIVENTARE ADDESTRATORE

COME DIVENTARE ADDESTRATORE

Come si diventa addestratori?

Molto spesso mi viene fatta questa domanda. Capita anche mi mi chiamino al telefono solo per capire da dove si debba partire e quale corso sia più indicato.

La verità è che nessun corso ti rende competente nel lavorare con i cani. Qualunque sia la sigla che riporta o le ore per il conseguimento. Credo che i corsi da addestratore dovrebbero farlo tutto quelli che decidono di avere un cane. Questo perchè ti danno una conoscenza sufficiente per approcciarti con un cane, ma non con tutti. Ecco io li chiamerei corso per l’educazione di un cane.Uno puó quindi decidere di fare questi corsi a inizio, metà o dopo anni di lavoro. Questo perché il reale motivo per cui bisogna farlo è per avere delle referenze su in pezzo di carta.Con questo non sto dicendo che non siano utili ma che probabilmente comprenderai quello che hai studiato solo dopo molti anni.

Mi spiego meglio.

Finito un corso sei pieno di informazioni e termini tecnici di cui sicuramente a livello teorico conosci perfettamente il significato. Probabilmente anche lavorando un cane userai i termini corretti.

Dopo peró molti anni, quando quello che farai verrà automatico e non penserai più agli studi fatti, ti accorgerai che starai applicando qualcosa che hai studiato e in quel momento ne capirai perfettamente il significato.

Questo per dirvi che solo l’esperienza sul campo e il numero di cani che hai visto farà di te un professionista.

Non fare quindi l’errore di finire un corso e prendere in mano dei cani. Soprattutto non farlo per guadagnare. Datti tempo, molto tempo…

Il mio consiglio è quello di andare in giro per i campi e imparare da tutti. Anche quelli che non condividi.

Inizia dai vecchi addestratori burberi e brontoloni, che ti rivolgono la parola raramente e magari per prenderti in giro.

Impara ad osservarli, resta umile e forse decideranno di condividere con te qualche segreto. Non possono mica dirti tutto no?

Dopo vai in giro ad osservarne altri, ognuno avrà il suo metodo, le sue teorie e le sue storie. Non fare l’errore che fanno tanti, ovvero quello di imparare un solo metodo sperando che funzionerà sempre. Fidati, non funzionerà sempre.

A questo punto saranno passati degli anni e potrai fare un punto della situazione e scegliere la tua strada con un bagaglio già sufficiente da non fare danni ai cani che incontrerai.

C’è una cosa peró che ti insegnerà più di ogni altra cosa. Osservare i cani. Passa molto tempo ad osservarli, capire come interagiscono, come si relazionano, i loro movimenti e comportamenti. Se sarai un bravo osservatore imparerai a mettere in discussione molte cavolate che oggi si sentono in giro. I cani sono i nostri migliori insegnanti. Più ci approcciamo a loro come farebbero con un loro simile, più facile sarà.

Parlare la stessa lingua è la base di tutto. Inizia quindi applicando le tecniche imparate, vedrai che con il tempo diventerà tutto più normale e naturale. Vedrai i cani con un occhio diverso e loro vedendoti naturale ti guarderanno in modo diverso.

Ho avuto un insegnate che non era di quelli che avevano studiato la teoria. Gli allievi mi chiedevano perché lavoravamo in modo diverso, rispondevo “perché lui ha empatia e quella non te la insegna nessun corso”. L’empatia, il capirsi e l’intesa arriverà con il tempo se amerai questo lavoro e terrai davvero ai cani.

Un mio consiglio personale è anche quello di specializzarti. Vedo troppi corsi base con esercizi sportivi. Dog sitter che si improvvisano addestratori, ecc… scegli.

Ti piace lo sport? Dedicati a quello

Ti piace la gestione? Dedicati all’educazione e rieducazione

Vuoi fare la dog sitter, pensione e asili? Vai dove fanno quello, magari anche in canile ad osservare i cani e capire come si relazionano.

Vuoi attuare modificazioni comportamenteli su cani complicati? Vai da qualcuno di bravo e magari dopo 10 anni riuscirai a lavorare senza commettere errori. Se sbagli qui, condanni un cani. Non prenderlo alla leggera.

Volendo poi puoi anche specializzarti in cuccioli o razze specifiche.

Quello che voglio dire è che oggi la cinofilia è un casino perché tutti fanno un po’ di tutto. Ci sono talmente tante possibilità come hai potuto leggere da poterti specializzare e appassionare in qualcosa e diventare bravo in quello. Non puntare a fare numero ma a fare risultati.

L’ultimo consiglio che posso darti è questo:

  • non mentire mai a te stesso. Se una cosa non la sai fare appoggiati a qualcuno o manda il cliente da qualcuno competente in quella cosa. Farai più bella figura.
  • Non mentire mai ai clienti. Se devi essere duro non tirarti indietro. È meglio una verità che fa male ma che aiuta il cane.
  •  Non mentire mai ai cani. Loro non mentono quindi portagli rispetto e guadagnati la loro fiducia.

IL CASO DEL BARBONCINO ASSASSINO

IL CASO DEL BARBONCINO ASSASSINO

Arriva una bellissima coppia di pensionati le cui prime parole lasciano comprendere quanto tengano al loro barboncino e quanto desiderassero che fosse il loro adorabile compagno.

Il problema peró è che il cane, di tre anni, li morde e non si lascia toccare.

Come ogni volta, troppo spesso ultimamente, dopo aver finito di ascoltare il racconto, comincio a spiegare cos’è un cane e quale sia il suo modo di relazionarsi cercando di far comprendere quali fossero stati gli errori commessi.

Di prima battuta la signora si dimostra contrariata, non accettando che il cane non sia un essere amorevole con bisogno d’affetto. Mi dice appunto “lei mi sta descrivendo il cane come un mostro”.

La mia risposta è stata: “no, le sto descrivendo quello che è un cane e quello che puó accadere se non lo si tratta come tale. In realtà i cani sono degli esseri fighissimi proprio perchè sono cani”

A condite la minestra ci si mettono le affermazioni del veterinario che, ovviamente non riesce a toccarlo ma che si sente in dovere di dare consigli di educazione.

La parte più buffa è stata quando ha detto alla signora che il suo cane era un Alfa, osservandolo in uno studio medico… chi è del mestiere comprenderà l’assurdità della cosa.

Dopo aver spiegato che evidentemente questo veterinario, come molti, ha una comprensione del cane puramente accademica ma che non sa prenderli in mano, esce anche che da una settimana il barboncino prende psicofarmaci.

I proprietari si aspettavano che come un meccanico io aggiustassi senza comprendere che erano loro a doversi aggiustare, nonostante gli avessi spiegato per filo e per segno come dovevano iniziare a comportarsi e cambiare.

Decido quindi di mostrare che il cane non ha alcun problema e che il loro veterinario è un incompetente. Infatti senza far nulla di che e con assoluta calma, lo faccio sdraiare e comincio a toccarlo, anche in modo fastidioso, di tutta risposta il cane rimane a terra senza obbiettare con loro che si aspettavano che da un momento all’altro mi avrebbe morso.

Ovviamente l’unica colpa che hanno i proprietari e quella di non essersi rivolti ad un professionista nei primi mesi di vita. Di contro non perdono il veterinario, così come altri, che non sa interagire con un cane ma che si permette di dare consigli.

Ripeto, fate il vostro lavoro, possibilmente bene, e lasciate stare quello che non conoscete. Chi di loro volesse è ben accetto in campo con me per imparare qualcosa.

ATTENZIONE AL CALDO!

ATTENZIONE AL CALDO!

ATTENZIONE AL CALDO!

La cultura puó salvargli la vita! Nonostante il caldo metta a dura prova anche noi esseri umani, vedo sovente proprietari portare i cani a fare lunghe passeggiate in pieno pomeriggio. A volte addirittura correre di fianco alle loro bici.

Consigli:

Il mio consiglio è quello di ridurre al minimo le passeggiate nelle ore più calde. Va bene anche solo il tempo di fargli fare i bisogni. Prediligete la mattina presto o la sera tardi e se siete preoccupati che il cane si annoi o non si sfoghi allora fatelo divertire in casa.

Soprattutto in città l’asfalto è rovente e le zampe dei cani posso riportare serie lesioni. Per darvi un idea, la sensazione è quella che provate a piedi scalzi sulla sabia rovente in piena estate. Un altra cosa di cui spesso non si tiene conto è che la temperatura a 20 o 30 cm dal suolo è molto più alta rispetto a quella percepita a un metro e settanta.

Questo perché il terreno è caldo e il cane percepisce di riflesso la sua temperatura in risalita oltre a ricevere quella che proviene dall’altro dal sole.

Se la testa del cane è rovente evitate di bagnarla. Molto meglio bagnate zampe e petto. Non è l’acqua che gli versate in quel momento a rinfrescarlo perché in poco tempo sarà calda, ma l’aria che camminando rinfrescherà la parte bagnata e farà da dissipatore. In caso di colpo di calore bagante il cane e tenetelo in un posto arieggiato.

Ultima cosa, non lasciate ASSOLUTAMENTE i cani in macchina con questo caldo!

ATTENZIONE AL CALDO!
Can che abbaia... rompe...

Can che abbaia… rompe…

Can che abbaia… rompe…

Vediamo le cose da un altro punto di vista 🐾

I cani che abbaiano molto spesso ci infastidiscono. Non ho mai sentito dire: “quanto è piacevole sentire il mio cane abbaiare”

Comportamenti

I problemi più classici che i clienti mi pongono a riguardo sono:

– il mio cane abbaia quando suonano il campanello

– il mio cane abbaia alle persone che passano davanti a casa

– il mio cane abbaia di notte

– il mio cane abbaia quando non ci siamo

– il mio cane abbaia alle persone

Partono dal presupposto che il cane stia sbagliando o abbia un problema ma tutti omettono una parte importantissima che trasformerebbe la frase in una domanda: “perchè il mio cane abbaia…”

Quando un cane abbaia noi ne siamo infastiditi perché non comprendiamo il significato del suono emesso ma lo percepiamo solo come un disturbo. Allo stesso modo il cane potrebbe percepire il nostro parlare.

Sulla base di questo, chi abbaia di più, noi o loro?

Credo che l’empatia, la comprensione e il desiderio di capire siano motori essenziali alla risoluzione di quasi tutti i problemi.

Conclusioni

Condannando un comportamento invece di capirne il motivo non darà mai alcun vantaggio ad entrambi.

Precisazioni sulla condotta al guinzaglio

Precisazioni sulla condotta al guinzaglio

Precisazioni sulla condotta al guinzaglio

Normalmente vi vengono fatti fare molti esercizi a questo riguardo.

Si lavora con il premio facendo camminare il cane a fianco, qualche seduto, poi vi si dice di premiarlo quando vi guarda… altri magari di fermarvi quando tira, cambiare direzione o di dargli uno strattone.

Tutto questo nello specifico non servono a risolvere il problema ma l’addestratore sta cercando di far capire al cane che è piacevole e gli conviene stare vicino a voi e al proprietario come riuscire ad interagire con il cane. Quindi è giusto farlo ma non necessario.

C’è una ragione alla base del perchè tira, annusa a terra o si fa gli affari suoi… Al cane non frega nulla di voi!

Analizziamo quello che fanno la maggior parte dei proprietari usciti di casa.

– Esce perchè il cane deve fare i suoi bisogni, se il cane imparasse a farla nel WC probabilmente non lo porterebbe mai fuori.

– Esce e non vede l’ora di arrivare al parco più vicino così il cane smette di tirare e lui puó farsi gli affari suoi.

– Cammina guardando o parlando al telefono, arriva al parco, continua a parlare al telefono, attacca per riuscire a richiamarlo dato che il cane non vuole tornare e poi riprende a parlare di fino a casa.

Questi sono solo alcuni esempi, ma se provate a prestare attenzione, ci sono davvero poche persone che passeggiano con il proprio cane godendosi il momento e condividendolo con lui. Spesso faccio questo esempio: “Se uscissi con un amico e passassi tutto il tempo al telefono, dopo poco il vostro amico comincerebbe anche lui a farsi gli affari suoi e probabilmente non verrà la prossima volta con voi”.

Beh… il cane la pensa allo stesso modo.

Quindi?

Bisogna interagire con il proprio cane come fosse un amico, guardatevi, parlategli, scherzate cambiando tono di voce o cambiando direzione, magari camminando improvvisamente indietro e appena vi guarda e viene verso di voi felice fategli due carezze, due pacche, ridendo e complimentandovi. Queste semplici cose, che poi dovrebbero essere la base del piacere di avere un cane, creeranno condivisione e complicità, e oltre a rendere la passeggiata più piacevole renderanno anche il cane più felice.

Queste cose non correggono un cane ormai abituato a tirare, per questo c’è altro lavoro da fare, ma possono aiutare molto. Questo serve alla base per insegnare e spiegare ad un cane quanto sia meglio e bello camminare assieme a voi. Avere un cane deve essere un modo per vivere momenti piacevoli assieme. La prossima volta vi spiegheró perchè non torna al vostro richiamo ma vi spoilero che anche in quel caso “non gli frega nulla di voi”.

CANE Vs LETTO

CANE Vs LETTO

CANE Vs LETTO

Una cosa che molti proprietari tengono a precisare al primo incontro è: “sopra il letto non lo facciamo salire”. Lo dicono in modo molto fiero. La mia risposta è: “Davvero? E perchè?” A quel punto mi guardano sbigottiti.

Il motivo della loro perplessità arriva dall’ormai diffuso messaggio che il cane non deve avere accesso al letto. Questo accade non perchè sia sbagliato, ma perchè molti proprietari non sono in grado di gestire le risorse. Mi spiego.

Il letto, come il divano e altre cose, sono delle risorse, ovvero degli oggetti di vostra proprietà di cui il cane deve essere cosciente e portarne rispetto. Non rendere chiaro al cane cosa è suo e cosa è vostro puó portare a problemi di gestione che possono poi anche diventare gravi. Il letto quindi è una di queste. Se il cane ha compreso che è di vostra proprietà, potrà dormire con voi e anche usufruirne quando non siete presenti. In natura dormo vicini, magari non attaccati come in un letto, ma soprattutto da cuccioli e nei periodi freddi si avvicinano per scaldarsi.

A casa mia funziona nel seguente modo.

Quando arrivo in camera da letto è uno dei miei cani, o tutti, sono sopra il letto, senza che io dica nulla scendono. A quel punto attendono che io mi cambi e mi metta comodo.

Se poi gli dico di salire allora salgono, in caso contrario vanno ognuno nella propria cuccia.

Quindi?

In conclusione vi viene detto di non farlo salire sul letto per precauzione, per evitare che possiate commettere errori e creare problemi. Se imparaste a gestire le vostre risorse allora non ci sarebbe alcun problema, anzi sarebbe del tutto naturale.

cani sul letto